Paul Thorel si è dedicato all’estetica dell’immagine elettronica dalla fine degli anni ’70, collaborando con centri di produzione sperimentali in Italia e all’estero come artista e programmatore. La sua ricerca pionieristica al confine tra arte e nuovi media ha prodotto un serbatoio di opere d’arte che reinventano il linguaggio fotografico, creando un cortocircuito tra i generi del ritratto e del paesaggio attraverso una sintesi di immagine, memoria e processo.
Esordio
Paul Thorel (Londra, Regno Unito, 1956; Napoli, Italia, 2020), artista di origini italo-francesi, cresce tra la campagna francese, l’Inghilterra e l’Italia. Il primo incontro con l’arte è nell’atelier romano dall’artista Carla Accardi, che gli organizza la sua prima mostra di pittura nel 1977, ad appena ventuno anni. Dal 1979 si è dedicato all’immagine elettronica diventando pioniere dell’arte digitale.
Arte e tecnologia
Thorel si è avvicinato al linguaggio informatico prima della diffusione globale del personal computer, collaborando con alcuni dei centri tecnologicamente più avanzati in Europa – l’INA Institut national de l’audiovisuel a Parigi, il dipartimento di informatica dell’Università di Genova, la RAI Radio Televisione italiana a Torino, V.D.S. Video Display System di Firenze, e SBP CGE (Computer Graphics Europe) di Roma – per la messa a punto di nuove tecniche di creazione e produzione digitale tra il 1979 e il 1990.

Nello stesso periodo, inoltre, ha lavorato per varie società informatiche e multimediali per la produzione di video fondali per spettacoli teatrali, sigle televisive, video didattici, effetti speciali digitali, film interattivi e pubblicità per aziende come Coop e Rocchetta. Dal 1994 si è trasferito a Napoli per proseguire la sua carriera di artista contemporaneo dedicandosi quasi esclusivamente alle nuove tecnologie digitali.
Negli anni ’80 l’opera di Thorel è stata inclusa nelle prime rassegne artistiche internazionali consacrate ad arte e nuovi media al Salon de la Photographie et de la Video di Parigi (1989), al Palais de Tokyo di Parigi (1989 e 1992) e a Les Rencontres Internationales de la Photographie ad Arles, Francia (1993). Nel 1994 è stato tra gli artisti inclusi da Aperture in Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, un numero speciale con focus sull’integrazione tra computer e fotografia, arte e tecnologia, che è diventato una mostra itinerante al Fashion Institute of Technology Museum di New York, N.Y. (1994), all’Ackland Art Museum, UNC – Chapel Hill, NC, al San José Museum of Art, CA, al Philadelphia Museum of Art, PA, al Tampa Museum of Art, FL, al Kemper Museum of Contemporary Art, Kansas City MO, e al Blaffer Art Museum, Houston, TX.
Mostre collettive
Tra le partecipazioni a mostre collettive, si ricordano la mostra Imprimatur. Artisti internazionali inediti in mostra, a cura di Achille Bonito Oliva all’ex chiesa di San Carpoforo a Milano (1992), la mostra Il Ritratto Maltrattato, a cura di Lanfranco Colombo alla Galleria Il Diaframma di Milano in occasione del festival Kodak Cultura (1995), la mostra Open Space a Modena per la Fotografia (1996), la mostra Natura Inurbata: Pittura, scultura, fotografia e altri media al Palazzo delle Esposizioni a Roma (1998), la mostra Felici Coincidenze nella rassegna Art&Maggio a Bari (1999), la mostra del festival internazionale @rt Outsiders, curate da Henry Chapier e Jean-Luc Sor, alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2001), la mostra La Camera dello Sguardo. Fotografi italiani a cura di Achille Bonito Oliva, al Palazzo Sant’Elia a Palermo (2009-10), la mostra Incontri…dalla Collezione di Graziella Leonardi Buontempo all’Académie de France à Rome, Villa Medici, Roma (2003), la mostra Une histoire privée: la photographie italienne contemporaine dans la collection Anna Rosa et Giovanni Cotroneo a cura di Jean- Luc Monterosso alla Maison européenne de la Photographie, Parigi (2006), la mostra O Vero! Napoli nel mirino, a cura di Eduardo Cicelyn, Mario Codognato e Giovanni Fiorentino, al Madre Museo di Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli (2010-11), la mostra Digital Life organizzata da Roma Festival al Macro Mattatoio, Roma (2012 e 2013), la mostra Quarantanni d’arte contemporanea. Massimo Minini 1973-2013, alla Triennale di Milano (2013-14), la mostra Colloquio mitico, alla Galleria Fonti a Napoli (2017), la mostra Sette opera per la misericordia, a cura di Mario Codognato, alla Chiesa del Pio Monte della Misericordia a Napoli (2018) e la mostra Prospettiva Arte Contemporanea. La Collezione di Fondazione Fiera Milano, a cura di Alessandro Rabottini, alle Gallerie d’Italia a Milano (2019).
Mostre personali
Paul Thorel ha avuto inoltre mostre personali presso Galleria Il Labirinto, Roma (1977), Centre Culturel Français, Roma (1980), Galleria Ferro di Cavallo, Roma (1985), Biennale Internazionale della Fotografia, Torino (1991), Galleria Extra, Taranto (1992), Galleria Il Ponte, Firenze (1993), Depot Gallery, Bologna (1994), Galleria Paola Verrengia, Salerno (1995), Incontri Internazionali d’Arte, Galleria d’Arte Moderna Spoleto (1996), Galleria Neos, Santeramo (1997), Galleria Bonomo, Roma (1998), Studio Trisorio, Napoli (1998), Fendissime, Roma (2000), Galerie Taché Lévy, Bruxelles (2000), Art&Maggio Castello Svevo, Bari (2002), Museo Archeologico Nazionale, Napoli (2003-04), Istituto Francese di Firenze (2009), Galleria Massimo Minini, Brescia (2010), MEP Maison Européenne de la Photographie, Parigi (2012), Galleria Guido Costa Projects, Torino (2015), e al Museo Madre Museo di Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli (2018).